domenica 16 gennaio 2011

SARDEGNA OVEST: ALGHERO, BOSA, ORISTANO, CARLOFORTE, CAGLIARI

Ringrazio Giulia per l'invito, mi complimento con lei per l'idea  ed esordisco volentieri con un resoconto del mio recente tour cultural-enogastronomico della Sardegna ovest  31/12/2010-08/01/2011.
Peccato che  ho dedicato le mie attenzioni soprattutto al pesce azzurro/pesce povero, tema del mio blog, per trarne degli articoli che infatti ho pubblicato, ma ho assaggiato tante altre cose interessanti, non ho le foto di tutto quello che descriverò, spero che abbiate voglia di leggere! E al prossimo tour sarò più pronta ad immortalare tutto.

Il tour è partito da  Alghero, avevamo prenotato per l’ultimo dell’anno  in un ristorante a scatola chiusa suggeritoci dall'Hotel Angedras (Sardegna al contrario, buon hotel 3 stelle) ma curiosando sulle guide sembrava un buon indirizzo:  IL PAVONE.
Al momento della prenotazione telefonica il proprietario e chef mi aveva comunicato che il menu sarebbe stato solo di pesce ma che non sapeva dirmi la composizione perché lui avrebbe creato secondo il mercato. Mi era piaciuto, la cifra era accettabile, si va!
Con mia sorpresa nella carrellata di piatti, c’era anche del pesce azzurro ma, ahimè la fotocamera del mio cellulare non funzionava bene, non avevo osato portare la macchina fotografica, mi sono accontentata di prendere nota di tutto quanto sotto lo sguardo divertito del simpatico proprietario che mi descriveva personalmente i piatti.
Peccato la selezione di antipasti presentata in unico piatto e soprattutto alla stessa temperatura, almeno non di frigor. Le crocchette di azzurro su crema di zolfini sarebbero state strepitose servite calde appena fritte! Così come dei bocconcini di gattuccio in salsa agliata agrodolce. Originale la polpa di sgombro lessata in acqua e aceto, nappata con dello yogurt di capra, fichi secchi, pomodori secchi e nocciole. Separatamente è stato servito un ottimo carpaccio di dentice con bottarga e carciofi crudi (è la stagione, abbiamo attraversato zone di coltivazione di carciofi vastissime).
Gustosa e insolita la zuppetta di lenticchie e cozze. Spaghetti con gamberi rossi  dal gusto intensissimo ma un solo gambero nel piatto è pochino anche in un menu con tante portate.
Secondi piatti: squisita la coda di rospo spadellata su crema di cavolfiori e trancio di dentice stufato ai carciofi. Vino: vermentino CAPICHERA!
Dolce: torta di crema bruciata da bruciare! Troppo spesso e duro lo strato di caramello e sfoglia  e anche la crema era troppo densa. Poco male, dopo tutta quella roba si poteva fare a meno del dolce. E fuori in piazza a vedere i fuochi.
I bastioni di Alghero

Alghero è una cittadina deliziosa, cinta da possenti bastioni con una frequentatissima passeggiata a mare. Belle giornate, bell’atmosfera, ci spingiamo fino a Capo Caccia, Stintino, Castelsardo, Sassari.

SS Trinità di Saccargia, Sassari








Lo torre di Stintino dalla spiaggia La Pelosa e l'Asinara sullo sfondo



Ad Alghero abbiamo sperimentato un altro ristorante che è stato una piacevole sorpresa : Hostèra de Pepi Gall, Via Gioberti (Carter de Pepi Gallo) n. 4 – 079978954
Ci siamo tornati per due sere consecutive: prima sera un classicissimo e succulento porcellino di Villanova Monteleone (località vicina dove i maialini vengono allevati in stato semi-brado e la carne è molto saporita con uno spiccato gusto selvatico) cotto in forno a legna con un buon cannonau per mio marito, io un piattino sobrio: insalata di carciofi, olivette, basilico, pomodori e filetti di triglia con vermentino. Dessert: degustazione di pecorini e provole. Seconda sera: dei notevoli spaghetti vongole e bottarga con rosmarino e alloro e delle sontuose seppie e carciofi su vellutata di vaniglia (mi son fatta dare la ricetta!). Vino Nuragus cantina di Santadi.  
Non ho avuto il piacere di provare  ANDREINI, l’élite gastronomica della cittadina, esaurito per il 31/12 e troppo impegnativo per i giorni seguenti…. 

Il lungofiume di Bosa

Via lungo la costa spettacolare fino a Bosa, deliziosa e unica città fluviale sarda dalle belle case colorate. Sosta per un panino a pranzo, la cittadina semi-deserta non offriva di meglio, e  per assaggiare delle buone malvasie al punto informazioni e degustazioni della Strada della Malvasia di Bosa, Corso Vittorio Emanuele, 13   dove ovviamente ho acquistato una  piccola bottiglia del raro vino, solo una perché viaggiavamo in aereo, per me è una tortura perché non posso comperare tutto quello che voglio!!! A Bosa inoltre si può ammirare lo scenografico Castello dei Malaspina e la splendida chiesetta romanica di S. Pietro extra muros.

Altra tappa: Cabras, culla della bottarga (acquistata di rito ovviamente), con i suoi laghi interni  popolati da fenicotteri e numerose altre speci acquatiche, la penisola del Sinis, coltivazioni di carciofi a perdita d’occhio, olivete e un sito archeologico fenicio-punico-romano Tharros, davvero suggestivo, direttamente sul mare.
Sfortunatamente non sono riuscita a trovare un ristorante che avesse “sa merca”, un piatto tipico oristanese, cioè muggine lessato e poi avvolto in erbe lacustri per la conservazione.
Ad Oristano però, a cena da Cocco&Dessì, bella ristrutturazione di uno storico locale anni '20 nel centro storico, abbiamo assaggiato un ottimo cappone alla vernaccia, di Oristano ovviamente! Abbiamo pernottato in una bellissima B&B di charme, situata in un elegante palazzotto ottocentesco che dava sulla piazza principale:  B&B Eleonora. Peccato che i simpatici e giovani proprietari fossero appena rientrati da una settimana di vacanza ed avessero acceso il riscaldamento nel momento in cui abbiamo preso possesso della camera!! Si sono fatti perdonare con una colazione squisita con pane e marmellate fatte in casa, seduti allo stesso tavolone nella sala da pranzo insieme ad altri ospiti francesi che facevano il nostro stesso giro ma al contrario.

Giorno seguente: Barumini, Su Nuraxi, il sito archeologico più importante di tutta la Sardegna nuragica. Visita splendida, nonostante una fastidiosa pioggerellina,  con una guida dotta e garbata.
Poi un  po’ di avventura per raggiungere le spettacolari dune di Is Piscinas attraverso villaggi minerari abbandonati.
Un tempietto punico-romano a Fluminimaggiore.
Deviazione verso Buggerru con scorci panoramici mozzafiato fino al famoso PAN DI ZUCCHERO, che non è un dolce ma un faraglione  di calcare bianchissimo a ridosso della costa.

Arriviamo tardi a Sant’Antioco che è esattamente come quando c’eravamo stati 10 anni fa, troviamo un hotel per miracolo, la ricettività alberghiera è già misera, immaginatevi  fuori stagione,  Hotel Solki, un buon tre stelle, sulla passeggiata a mare con camere incomprensibilmente fronte piazza interna!!  
Anche a cena c’è poco da scegliere, entriamo rassegnati in un posto segnalatoci dall’hotel che sembrava meno peggio di altri, Trattoria La Fenicia, Viale Trieste 41, e invece abbiamo una piacevolissima sorpresa, oltre al gentilissimo e cordiale proprietario, anche i piatti sono gustosi e ben fatti: insalata di polpo e verdure, ravioli di cernia, olio e bottarga e malloreddus alla carlofortina per mio marito (gnocchetti sardi di grano duro, tonno fresco, basilico, aglio, pinoli, pomodorini, scaglie di pecorino). Vino: rosato di cannonau Filieri Doc Dorgali, gradevole e fresco.
Giorno seguente: passeggiata sul porto a curiosare fra i banchi di pesce improvvisati vicino alle barche appena rientrate. Più chilometro zero di così!
Traghetto per Carloforte, gustosa esperienza a tutto tonno Al tonno di corsa vedi post Post Poverimabelliebuoni
Degustazione di antipasti a base di tonno



Semidano di Mogoro

Sempre più a sud:

Villasimius in una giornata quasi primaverile, spiagge meravigliose, paese semi-deserto. Troviamo un hotel e una pasticceria dove finalmente ci sfoghiamo con dolci sardi: PARDULAS, TILICAS  e  PABASSINAS 


Cagliari: ficus secolare all'orto botanico
Statuine nuragiche al museo archeologico


Gran finale: Cagliari, bella città, maestosi viali alberati, ficus centenari, orto botanico interessantissimo, museo archeologico sorprendente, i bastioni di St Rémy con bella terrazza panoramica, il quartiere Castello, l'anfiteatro romano, l’antichissima chiesa di San Saturnino, la spiaggia del Poetto.
Ricca gastronomia: BURRIDA con gattuccio, SA CASSOLA (una zuppa di muggine con aglio, alloro e pomodoro),  FREGOLA CON ARSELLE (tipica pasta di semola di grano duro a forma di palline, praticamente una sorta di cous cous a grana grossa)

La nostra ultima tappa gastronomica, programmata fin dalla partenza: LUIGI POMATA, chiamato “lo chef del tonno”, Carlofortino doc,   è stato un degno gran finale. Vedi il Post Poverimabelliebuoni LUIGI POMATA, CAGLIARI


Non me ne vogliano gli amici sardi se non ho potuto citare tutto, nonostante l'articolo sia piuttosto lungo,  ho dovuto condensare molto, spero però di aver dato ai lettori un valido input per un tour goloso in quella terra magica che non è solo spiagge e mare ma tanto tanto di più!

Cristina Galliti
POVERIMABELLIEBUONI

La sottoscritta e il simpatico Luigi Pomata

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Esaustivo, invitante, bello! Brava Cristina, alcuni di questi posti li conosco bene, altri avrei proprio voglia di visitarli e gustarli. Mi piace molto questo blog, utile e piacevole. A presto, non vi perdo di vista...

Cristina Galliti ha detto...

brava! grazie! e se hai bisogno di altre informazioni e input di tour enogastronomici, a disposizione....

Sara ha detto...

All'Angedras.... lì voglio prendere la residenza!